BLEFAROPLASTICA
BLEFAROPLASTICA
Sintomi come: occhi stanchi, pelle in eccesso, palpebre cadenti o cerchi intorno agli occhi possono beneficiare della blefaroplastica. La blefaroplastica (chirurgia delle palpebre) è una procedura chirurgica che rimuove il grasso e/o la cute in eccesso della palpebra superiore ed inferiore. Oltre all’eccesso di cute si verifica solitamente un prolasso esterno del tessuto adiposo endo-orbitario che determina la formazione delle cosiddette “borse palpebrali”.
Tuttavia la blefaroplastica non riesce a correggere le cosiddette “zampe di gallina” o ad eliminare i cerchi neri intorno agli occhi. Questa metodica chirurgica può essere eseguita da sola o in combinazione con il face-lift o con il minilifting frontale. La blefaroplastica elimina le stigmate dell’invecchiamento ridefinendo lo sguardo e migliorandone l’aspetto funzionale.
La valutazione preoperatoria del paziente candidato a blefaroplastica deve documentare la storia medica ed oculistica quali: malattie sistemiche croniche e farmaci. La storia oftalmologica deve essere registrata: visus, presenza di lenti correttive, traumi, glaucoma, reazioni allergiche, eccesso di lacrimazione e secchezza oculare. La blefaroplastica non può essere effettuata per un minimo di sei mesi dopo chirurgia corneale. Il Test di Schirmer deve essere considerato se c’è storia di secchezza oculare. Oltre ad un esame dell’occhio, la valutazione della zona periorbitale deve tener conto della qualità della pelle e della quantità dei tessuti molli sottostanti associati al supporto scheletrico osseo.
I migliori candidati per un intervento di blefaroplastica sono quei pazienti che desiderano migliorare il loro aspetto fisico. Molti di loro hanno 40 anni o più; talvolta possono essere più giovani con una storia familiare di “borse” palpebrali. Cautela deve essere utilizzata per quei pazienti che presentano problematiche di tipo medico riguardanti l’apparato oculare (ipertiroidismo, glaucoma, etc.).
La visita preoperatoria per l’intervento di blefaroplastica è di fondamentale importanza; il chirurgo valuta la situazione clinica e personalizza il tipo di intervento chirurgico. In questa fase sono espressi gli aspetti che possono essere corretti e quali, al contrario, resteranno inalterati. Nel pre-operatorio si valuta anche l’opportunità o meno di correggere il taglio degli occhi e lo sguardo. Chirurgo e paziente affrontano insieme gli obiettivi, i limiti e le aspettative dell’intervento. Prima dell’intervento di blefaroplastica è effettuata un’accurata visita preoperatoria da parte del medico anestesista.
Tutti gli interventi chirurgici hanno un livello variabile di imprevedibilità e di rischio. Se l’intervento di blefaroplastica è eseguito da un chirurgo esperto, le complicanze sono estremamente rare. Sono complicanze minori l’edema temporaneo delle palpebre ed il rossore della cicatrice. Complicanze maggiori sono rappresentate da: lagoftalmo (incompleta chiusura della palpebra superiore) e l’ectropion (abbassamento della palpebra inferiore). Queste due ultime condizioni richiedono un secondo intervento di correzione.
L’intervento di blefaroplastica viene eseguito in anestesia locale ed eventualmente supportato da una sedazione. L’intervento di blefaroplastica dura solitamente un’ora; l’intervento di blefaroplastica superiore prevede un’incisione cutanea a livello della plica palpebrale superiore. L’incisione della blefaroplastica inferiore per via transcutanea viene eseguita pochi millimetri al di sotto delle ciglia e parallelamente ad esse si estende lungo tutta la lunghezza della palpebra.
L’incisione può essere eseguita con un bisturi, con un laser o con strumenti a radiofrequenze. Nella blefaroplastica inferiore eseguita per via transcongiuntivale, l’incisione viene condotta nella superficie interna della palpebra. Per ciascun caso clinico si personalizza la quantità di cute, muscolo e grasso da dover rimuovere. Infine, si posizionano suture a livello delle linee di incisioni che sono solitamente rimosse dopo una settimana.
Blefaroplastica superiore
con il paziente in posizione seduta viene marcata la linea di incisione inferiore a circa 10 mm dal margine ciliare in modo che la cicatrice finale cada su una piega. Dopo aver calcolato la quantità di cute da asportare, si traccia la linea di incisione superiore. Si procede all’asportazione della cute e, se presenti, delle ernie di grasso. La coagulazione dei piccoli vasi è fondamentale per evitare ematomi ed ecchimosi; la sutura è eseguita in filo non riassorbibile e viene rimossa dopo circa 7 giorni.
Blefaroplastica inferiore
la linea di incisione corre 2-4 mm dal margine ciliare e secondo le esigenze viene asportata solo la cute in eccesso oppure solo il grasso che causa la “borsa”; più comunemente la cute è rimossa associata al grasso. Se non si deve asportare la cute in eccesso si può eseguire la via trans congiuntivale che lascia l’intervento privo di cicatrici.
L’operazione di blefaroplastica viene eseguita solitamente in day surgery. Tuttavia, in base alle necessità del paziente, si può considerare anche il ricovero di un giorno. L’intervento di blefaroplastica comporta un minimo dolore post-operatorio che è efficacemente controllato da farmaci analgesici assunti per bocca. Gli occhi sono estremamente delicati; al fine di ridurre edemi ed ecchimosi sono consigliate compresse gelate per le prime ore.
È sempre previsto un controllo post operatorio nei giorni successivi all’intervento. Le suture vengono di solito rimosse dopo 7 giorni. E’ normale che dopo l’intervento compaiano edema e lividi. Il paziente dovrà restare a casa per le successive 48 ore. Quindi sono generalmente necessari circa 10/12 giorni per riprendere le normali attività. Dopo l’intervento non esporre l’area interessata ad ultravioletti (niente sole, né lampade) per almeno 2 mesi.
Il paziente potrà riprendere a guardare la televisione dopo 3-4 giorni; per la lettura è consigliato attendere almeno 7 giorni. E’ buona norma astenersi per 10 giorni da qualsiasi attività.
Le complicanze dovute all’intervento di blefaroplastica superiore sono dovute solitamente all’eccessiva rimozione della cute che impedisce la chiusura normale delle palpebre. Questa condizione potrebbe causare un temporaneo lagoftalmo notturno con secchezza degli occhi, rossore e fotofobia soprattutto al mattino.
Un intervento di blefaroplastica superiore troppo aggressiva può anche danneggiare il muscolo elevatore della palpebra superiore provocando un abbassamento della palpebra superiore (ptosi palpebrale). La blefaroplastica superiore, comunque, è un intervento chirurgico a basso rischio di complicanze.
Una eccessiva rimozione di cute durante l’intervento di blefaroplastica inferiore può causare un abbassamento di tutta la palpebra inferiore, provocando come effetto estetico un occhio più circolare. Il margine della palpebra si abbassa, rendendo più visibile il bianco della sclera. Un abbassamento anche di un solo millimetro può provocare secchezza della parte inferiore della cornea che simula clinicamente la presenza di corpo estraneo con rossore diffuso.
Anche la eccessiva rimozione di grasso può accentuare le occhiaie e dare un senso di maggior invecchiamento alla paziente. Questa complicazione può essere evitata rimuovendo il grasso in modo conservativo oppure con un impianto di filler a base di acido ialuronico o con l’utilizzo di lipofilling.
I costi di un intervento di blefaroplastica possono variare a seconda di ogni caso specifico.